Normativa controsoffitti, leggi e verifiche richieste

I controsoffitti sono uno degli elementi, strutturali o non strutturali, che più frequentemente vengono realizzati nell’ambito dell’edilizia residenziale, commerciale o industriale. Un controsoffitto è un elemento che viene fissato nell’intradosso di un solaio, riducendo quindi l’altezza utile del vano, con il fine di poter gestire in maniera più flessibile cavi e impianti.
In questa guida vedremo se esistono vincoli tecnici imposti dalla legge e quali sono le normative per i controsoffitti da tenere in considerazione.

Normative controsoffitti per locali ad uso abitativo

Per un’installazione di controsoffitti a norma è necessario non perdere mai il riferimento legislativo riguardante l’altezza minima interna utile di un vano, che in base al D.M. 5 luglio 1975, non può scendere al di sotto dei 2,70 metri. 
L’altezza può scendere a 2,40 metri in caso di bagni, ripostigli, disimpegni o corridoi o per quelli che più genericamente vengono definiti locali di servizio.
È indispensabile, quindi, avere un’altezza interpiano sufficiente per poter disporre l’installazione della struttura del controsoffitto.

 

Normative controsoffitti e requisiti tecnici

Resistenza al fuoco

Oltre all’aspetto dimensionale legato all’altezza minima utile, i controsoffitti devono rispettare le indicazioni della UNI EN 13964:2014 in materia di reazione e resistenza al fuoco. In caso di incendio, cioè, il controsoffitto non deve partecipare attivamente alla propagazione dell’incendio.

 

Capacità portante e dimensioni

È necessario inoltre che ci sia una resistenza statica e dimensionale: i componenti della membrana devono essere resistenti a flessione e bisogna tenere in considerazione la capacità portante della sottostruttura.
Quest’ultima, assieme alla resistenza a flessione, è espressione degli stati limite per mantenere la complanarità della superficie e la resistenza a rottura di membrane e orditure. Generalmente le orditure hanno di norma una campata massima di 1,2 metri.

 

Sicurezza e igienicità

La normativa sui controsoffitti prevede inoltre un riferimento preciso alla sicurezza igienica e ambientale: è importante infatti che non venga rilasciata formaldeide, amianto o altre sostanze che possono essere tossiche per la salute.

 

Carichi accessori ai controsoffitti

Secondo inoltre il D.M. 14/01/2008, tutti i corpi illuminanti e gli accessori installati devono essere installati al solaio e non gravare con il loro peso proprio sul sistema di controsoffitto.

 

 

Protezione contro la corrosione

Soprattutto in ambienti ad uso industriale o produttivo può essere non trascurabile il fenomeno della corrosione galvanica. Si tratta di una vera e propria corrosione elettrochimica che avviene a causa del contatto tra materiali con potenziale elettrico differente. Ciò porta al passaggio di microcorrenti (dette correnti galvaniche) che corrodono il materiale così come avviene con la ruggine con il ferro. In tal caso possono essere previsti idonei separatori in polimeri o in materiali zincati e post verniciati.

 

I controsoffitti come soluzione antisfondellamento

Il distacco di intonaco o peggio ancora di laterizi è uno dei problemi più frequenti delle strutture con solai in latero-cemento con più di 20 anni di vita. Ne abbiamo già parlato nella nostra guida sullo sfondellamento dei solai: la posa in opera di speciali controsoffitti può essere una soluzione efficace al problema, visto che hanno lo scopo di contenere i frammenti che possono distaccarsi con il tempo.

 

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