Un intervento dal costo complessivo di 20 milioni di euro, che riqualifica tutta Via Pordelio, adeguando e mettendo in sicurezza l’asse viario dal Cavallino a Ca’ Savio, fino a Punta Sabbioni nel comune di Jesolo a Venezia.
È un’opera di elevata rilevanza nell’ambito degli interventi di riqualificazione di cui è oggetto il territorio comunale, in particolare il fronte lagunare: la nuova ciclopedonale si integrerà con i percorsi preesistenti e inoltre con la sua realizzazione si valorizzerà l’aspetto paesaggistico di Cavallino-Treporti, un territorio sospeso tra mare e laguna, dune di sabbia e barene ricoperte di limonio.
La struttura è studiata per integrarsi con l’ambiente con l’obiettivo di offrire un percorso panoramico di estremo valore per la sua unicità.
Il progetto sul waterfront lagunare di Via Pordelio a Cavallino Treporti è iniziato a dicembre 2019 ed è stato inaugurato a luglio 2025.
Si sviluppa su una lunghezza complessiva di circa 8,5 Km, di cui 2 km sono realizzati su sedime stradale ed i restanti 6,5 km, più impegnativi dal punto di vista ingegneristico, sono realizzati tramite una struttura metallica a sbalzo per circa 3m rispetto al muro di marginamento lagunare, su cui si affianca la strada di Via Pordelio.
Per quanto riguarda la parte a sbalzo, sia la progettazione che l’esecuzione rappresentano una importante sfida ingegneristica, per via degli obbiettivi e vincoli imposti soprattutto dal particolare contesto paesaggistico-naturale in cui si inserisce l’opera nel Comune di Cavallino Treporti.
Alla base della progettazione dell’opera gli obbiettivi principali sono stati sostanzialmente tre:
Mentre gli ultimi due obbiettivi si spiegano facilmente con le necessità di garantire il continuo buono stato nel tempo dell’opera ed il suo inserimento in armonia con il paesaggio lagunare, una considerazione a parte va fatta in merito al primo obbiettivo, il quale di fatto condiziona tutti gli aspetti strutturali ed esecutivi dell’opera nel suo insieme.
La trave a sbalzo in acciaio è lunga 3m ed è realizzata fuori opera in officina. Essa costituisce la parte strutturale smontabile, unitamente al resto dei componenti secondari (arcarecci del piano di calpestio e parapetto di protezione), per agevolare la necessaria manutenzione e/o sostituzione delle componenti a sbalzo dell’opera nel corso degli anni. Essa si ancora alla trave di collegamento in calcestruzzo armato posta sotto la strada dietro al muro, attraversando lo stesso muro grazie ad un foro da 60 cm di diametro opportunamente realizzato.